Sculture ambiziose

Basilica di S. Pietro in Vincoli in Roma – 26 Gennaio 2000

Unoarte propone una nuova dimensione allo studio e alla divulgazione dell’arte e dei reperti archeologici restituendo fedeli repliche digitali delle preziose sculture site nei musei. Rilievo per autorizzazione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali (Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici) e della Diocesi di Roma.

Sono le sei del pomeriggio del 26 gennaio 2000. Siamo nella Basilica di S. Pietro in Vincoli in Roma. La chiesa è chiusa e i turisti se ne sono andati da tempo, ma la Basilica che ospita una delle sculture più straordinarie di mano del maestro Michelangelo, il Mosè (1515), ferve ancora di attività. Un team di esperti in rilievi tridimensionali della Unoarte di Altavilla Vicentina sta per dare inizio alla missione: catturare l’immagine tridimensionale della massiccia e complessa struttura, in modo da poterla studiare con un dettaglio mai raggiunto prima. I requisiti del progetto sono esigenti: rilevare le incisioni millimetriche lasciate dal cesello di Michelangelo e riprodurle in tutti i suoi punti da una distanza di sicurezza dovendo comunque raggiungere la sommità posta a 2.35 metri. Con loro, un piccolo e rivoluzionario scanner laser per rilievi senza contatto: FastSCAN, un portatile realizzato dalla Polhemus Inc che in tempo reale riversa a video complesse forme 3D. I file di dati (milioni di punti xyz) così acquisiti verranno usati per studiare parti come il retro del manufatto originale che si presenta come non finito, scansito oggi per la prima volta senza mai intervenire sull’opera, che non viene né toccata né spostata dalla nicchia che la ospita. Questo tentativo di riproduzione fedele ed accurata delle superfici del Mosè, seppur ambizioso, non è isolato a questi tempi. Nuove applicazioni di digitalizzatori tridimensionali per archiviare, studiare e condividere manufatti sono oggi disponibili, e i ricercatori possono scegliere la tecnologia che meglio si adatta alle specifiche esigenze. Davanti a noi e per l’occasione a portata di mano, il Mosè, seduto, sembra in atto di alzarsi; trattiene sotto il braccio destro le Tavole della Legge e con la stessa mano tiene alcune ciocche della lunga barba, segno di uno stato d’animo assorto nella contemplazione. La mano sinistra, osservandola con attenzione nei particolari anatomici, trattiene il panneggio nel grembo, che ripiega scoprendo la gamba sinistra. L’instabilità del personaggio, insieme ad altri difetti riscontrati sulla statua come la sproporzione degli arti inferiori rispetto al busto, scompaiono se osserviamo la statua dal basso, per un naturale effetto ottico studiato dall’autore che evidenzia lo sguardo rivolto in lontananza. Una lieve scalfittura nel marmo del ginocchio rappresenta una diffusa leggenda popolare. Michelangelo sorpreso dalla vitalità della statua gli avrebbe vibrato un colpo di mazzuolo interrogando il Mosè: ” perché non parli? ” Del resto l’ammirazione per la bellezza e la forte espressione è ricordata da sempre, frotte di ebrei romani si recavano a vederlo malgrado fosse in una chiesa cattolica. Nel frattempo, posizionato un normale computer che funge da banca dati per tutte le coordinate XYZ rilevate (667671 punti nell’immagine della sola testa) via cavo parallelo dall’unità collegata, il lavoro di scansione comincia e continua, in silenzio e senza interruzioni. Facendolo scorrere velocemente sulla scultura, FastSCAN è usato nello stesso modo in cui si applica la vernice a spruzzo. Le immagini ricostruite proiettando il fascio laser focalizzato da due telecamere compaiono a video in tempo reale, mentre il sistema brevettato FastTRACK, solidale con la pistola, ne determina la posizione e l’orientamento tramite una tecnologia basata sull’analisi del valore di tre campi magnetici ortogonali, emessi nel raggio di un metro dal cubo trasmettitore. Se necessario, un doppio clic permette di intervenire in correzione per annullare l’ultima operazione di scansione. Il manufatto viene registrato come un insieme di nuvole ordinate di punti e/o poligoni, ottimizzate dal software windows di corredo che ne elimina i punti sovrapposti. Il rilievo che ha dei limiti di tempo significativi (dalle ore 18 alle 22) viene completato in meno di 3 ore. Un’ulteriore sequenza di operazioni di fusione di più patch di punti in una unica struttura coerente sarà però necessaria in sede per completare la scultura del Michelangelo. L’immagine virtuale dell’opera ottenuta consente di valutare le dimensioni e gli ingombri, di eseguire sezioni secondo i piani canonici o arbitrari, di preparare i file per l’analisi strutturale o per la catalogazione multimediale dell’artefatto. Il modello matematico poligonale, superficiale o solido può essere inoltre usato per la replicazione in scala 1:1 o in scala ridotta grazie all’utilizzo sia di macchine utensili a controllo numerico sia delle più moderne tecnologie di prototipazione rapida.